C’era un gran trambusto nella piazza del paese quella mattina. “È un giorno di festa,” pensò Nerino, che si era svegliato molto presto. I commercianti erano in fermento, impegnati a preparare le bancarelle colorate che esponevano ogni sorta di merce, come frutta fresca, dolci e cibo.L’odore delle salsicce e del pesce fresco gli faceva venire l’acquolina in bocca, per non parlare del profumo invitante delle focacce appena sfornate. Nerino, cercando di non farsi notare, si accucciò sotto una bancarella, intento a guardare le bandiere e i festoni colorati che sventolavano dai balconi delle case. All’improvviso, un trambusto di urla e canti lo fece sobbalzare, mentre il suo pancino iniziò a brontolare come una pentola a pressione.
“Devo mangiare,” pensò. “Vado a far le fusa alla signora delle salsicce, magari oggi è di buona vena,” continuò tra sé e sé. Tuttavia, un ricordo gli attraversò la mente: quella signora non era mai stata gentile con lui. Gli venne in mente quando, con una scopa, lo aveva cacciato via. Nerino esitò per un momento, ricordando il giorno in cui la signora lo aveva scacciato con la scopa. Era stata una giornata simile a quella: la piazza piena di gente, l’odore del cibo che riempiva l’aria, e lui, affamato, si era avvicinato troppo alla sua bancarella. Il ricordo della scopa che si agitava davanti a lui era ancora vivido, e per un attimo pensò di rinunciare e cercare cibo altrove.Ma il brontolio del suo stomaco era troppo forte per essere ignorato. “Forse oggi sarà diversa,” pensò, cercando di convincersi. “Dopotutto, è un giorno di festa.” Si mosse lentamente, cercando di non attirare l’attenzione, e si avvicinò alla bancarella della signora delle salsicce. Iniziò con le fusa che erano il suo unico asso nella manica, e sperava che questa volta funzionassero.Quando raggiunse la bancarella, si accucciò ai piedi della signora, sfregandosi delicatamente contro la sua gamba. La donna, intenta a posare le salsicce, abbassò lo sguardo e lo vide. Nerino, pieno di speranza, continuava a fare le fusa, cercando di attirare un po’ di compassione. Ma quello che successe lo fece rattristare profondamente. “Vattene di qua, devi stare lontano, arrivano clienti!” gridò la donna, prima di scacciarlo brutalmente con un calcio, come se fosse un sacco di patate.Ferito nel corpo e nell’anima, Nerino emise un piccolo, doloroso miagolio, mentre si allontanava con la coda tra le gambe, tremante e sconsolato. All’ improvviso, il suo cuore affranto e triste riprese a vibrare di speranza quando vide spuntare da un vialetto non lontano da dovere era lui la sagoma di Reis.
Be continued
